Dove

Espocentro, Bellinzona

 

Quando

lunedì 19 novembre - mattina/pomeriggio

martedì 20 novembre - mattina/pomeriggio

mercoledì 21 novembre - solo al mattino

 

Durata

1h30 - fra le 9.00 e le 11.00 o fra le 14.00 e le 15.30

 

Costo

CHF 80.- per classe

 

Iscrizioni

segretariato@castellinaria.ch

+41(0)91 825 28 93

 


 

Marco Lurati

Ingegnere in Microtecnica, Master in Interaction Design.

Attualmente si occupa dello sviluppo di progetti di ricerca alla SUPSI legati ad installazioni museali interattive, web per l’accessibilità, fabbricazione digitale per dispositivi di assistenza.

 

Edy Radice

Laureato in Comunicazione Visiva, Master in Interaction Design SUPSI.

Il suo interesse principale è la comprensione e il miglioramento dell’interazione tra l’uomo e i suoi spazi tecnologici (reali e digitali), attraverso la creazione e l’integrazione di oggetti ed installazioni interattive che forniscano all’utente un’esperienza che trascende il semplice utilizzo.

 

Scilla E. Valsangiacomo, graphic designer, tiene una masterclass giovedì 22 alle 11.00 sugli effetti speciali e sulle sua esperienza di lavoro a Los Angeles in diverse società di post produzione.

CHE EFFETTO CHE FA!

Atelier effetti speciali digital

un'esperienza interattiva evocativa grazie alla realtà aumentata.

Come si svolge l'atelier

  • 30' - Visita guidata della mostra. Con ausilio di iPad con software per la realtà aumentata, inquadrando  il poster di un film si potranno scoprire il trailer o il "making of" di film che hanno segnato l'evoluzione degli effetti speciali.
  • 30' -Giochiamo con il green screen. Davanti ad uno sfondo verde, i ragazzi si mettono in posa per una breve scenetta. Grazie a programmi per la tecnica Chroma Key, un soggetto è filmato davanti ad uno sfondo di colore unito (blu o verde). Io sfondo viene poi cancellato e rimpiazzato da immagini fisse o in movimento (Compositing).
  • 30’  con Scilla Valsangiacomo, graphic designer. Dopo una formazione mirata presso il C.S.I.A. a Lugano, ha lavorato per molti anni nella produzione di effetti speciali cinematografici a Los Angeles per diverse società di post-produzione, come Warner Digital Studios.
  • Scilla Valsangiacomo mostra come lavora l’artista digitale per ottenere un Compositing cinematografico al computer: utilizzazione di un plug-in digitale (“Keylight” presente nel programma di effetti speciali “After Effects”) che permette di “ritagliare” il soggetto dallo sfondo di colore unito per poterlo “combinare” (Compositing) su un nuovo sfondo. Breve dimostrazione del programma After Effects.
 

 

Viaggio attraverso la storia degli effetti speciali


Gli effetti speciali sono tanto Arte quanto Scienza.

La parte di Scienza implica la completa comprensione su come la parte sensoriale del nostro corpo e del nostro cervello percepisce il mondo intorno a noi, mentre il lato Artistico comporta l'uso strategico di queste informazioni per ingannare il sistema sensoriale.

 

Ma quando il cinema ha iniziato ad utilizzare gli effetti speciali?

Il primo artista ad utilizzare i trucchi al cinema è stato Georges Méliès.
Lui veniva dal teatro, era prestigiatore e illusionista e il suo lavoro consisteva proprio nello stupire gli spettatori. I trucchi cinematografici di Méliès erano ancora artigianali, mondi e personaggi immaginari erano realizzati con l’ausilio di scenografie in cartone e legno, di modellini, di effetti di prospettiva (trompe-l’oeil), di disegni. Nel primo film di fantascienza della storia del cinema, Viaggio sulla Luna, l'immagine del razzo che atterra nell'occhio della luna è iconica, entra nell'immaginario collettivo. Finalmente è cinema!

 

Tutte le nuove tecniche sono costruite a partire da tecniche che esistevano già e che si sono aggiunte ad altri strumenti a disposizione dei registi.

Il regista di oggi ha a sua disposizione una tecnologia molto flessibile, meno restrittiva, che si piega all'universo che egli vuole mostrare. Essa permette un certo tipo di realismo – la possibilità di creare un mondo cinematografico come se fosse vero, che sia un mondo reale o immaginato.

Oggi, grazie alle immagini generate al computer, CGI, o immagini di sintesi o immagini virtuali, si è in grado di creare paesaggi, personaggi o situazioni che non esistono nella realtà. Dei semplici disegni sono rielaborati per dare l’illusione del volume, della materia e del movimento.

Gli artisti degli Effetti Speciali cinematografici fabbricano elementi che non possono esistere, situazioni che non possono accadere nella vita reale. Intervengono quando le riprese reali sono troppo costose o troppo pericolose oppure impossibili da realizzare.

Per un neofita in questo ambito, gli Effetti Speciali di una superproduzione possono sembrare molto complessi e difficili da capire. Ma tutte le scene con Effetti Speciali possono essere analizzate e scomposte per rivelare gli elementi del COMPOSITING. Con la conoscenza e la comprensione di questi strumenti a disposizione del regista, ora è facile capire come un particolare effetto è stato realizzato

 

PROGETTO INTERATTIVO A CURA DI MARCO LURATI E EDY RADICE

La magia degli effetti speciali è ricreata all’interno di un percorso espositivo interattivo dedicato ai film che hanno segnato la storia dei trucchi scenici in ambito cinematografico.

Tramite un’applicazione su tablet, sviluppata in occasione del festival, i visitatori possono scoprire contenuti multimediali che usano la realtà aumentata, ovvero la visione del mondo reale con sovrapposti degli elementi virtuali. Inquadrando i poster originali presenti nel percorso espositivo è possibile visualizzare i trailer e i video che raccontano come sono stati realizzati alcuni dei più famosi effetti speciali.

 

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