Vestire il cinema

Il lavoro del/la costumista contribuisce alla caratterizzazione del personaggio, tenendo conto della sceneggiatura e delle indicazioni del regista. Crea costumi adatti all’epoca, alle esigenze di copione e alla personalità, aiutando con il suo la-voro gli attori a calarsi nel personaggio che interpretano, rendendolo più credibile. Nella mostra allestita al Castelgrande di Bellinzona, troviamo gli abiti originali creati dalla Sartoria Tirelli Trappetti di Roma. A Formello, nei pressi di Roma, sorge un edificio di 6.000 metri quadrati dove sono appesi, suddivisi per generi e per epoche, più di 15.000 abiti d’epoca autentici e oltre 200.000 costumi, i primi raccolti dalla passione di collezionista di Umberto Tirelli e incrementati in seguito dalla perseveranza di Dino Trappetti, e i secondi prodotti dalla sartoria che lo stesso Tirelli fondò. Insieme alla collezione di schizzi, bozzetti, disegni preparatori, custodita dalla ditta, questo repertorio di cinque decenni di arte scenica al servizio di teatro, cinema, opera lirica, ha pochi uguali al mondo. Fedele ai principi che hanno ispirato il suo fondatore, la Ditta è cresciuta e non ha mai cessato di alimentare la fantasia di sommi creatori di costumi tra cui Lila de Nobili, Piero Tosi, Pier Luigi Pizzi, Gabriella Pescucci, Milena Canonero, Maurizio Millenotti, Ann Roth... fino ai loro emuli di oggi come Massimo Cantini Parrini, recentemente nominato agli Oscar per Pinocchio di Matteo Garrone e Cyrano di Joe Wright.

 

ABITI IN ESPOSIZIONE

L'abito da gran sera indossato da Winona Ryder (May Welland) nel film L’età dell’innocenza di Martin Scorsese, realizzato da Gabriella Pescucci che vinse l’Oscar proprio per questo film. DaI Fratelli Grimm e l’incantevole strega di Terry Gilliam, possiamo ammirare il sontuoso abito della regina cattiva interpretata da Monica Bellucci e la corazza in metallo indossata da Jack Grimm (Heath Ledger), durante la caccia alle magiche creature del bosco. Costumista Gabriella Pescucci. Per le serie TV abbiamo scelto Vikings, un grande successo, 6 stagioni e un sequel partito quest’anno. In mostra la tunica medioevale di Tori, in tessuto grezzo che richiama quelli fatti a mano in quell’epoca. L’abito è affiancato da un insieme da guerriero: corazza barbarica in cuoio e mantello di pelliccia. Costumi Joan Bergin e Susan O'Connor Cave. Per i visitatori più piccoli ci sono gli abiti di Aladin. Il tradizionale gilet rosso e il copricapo per Aladin e un elegante costume riccamente tempestato di pietre preziose. Una serie TV accolta molto positivamente dal pubblico e dalla critica è stata Stranger Things. A questa serie si sono ispirati gli studenti della SAMS (Scuola d'Arte e Mestieri della Sartoria) di Lugano, per creare gli abiti di un ipotetico sequel. La loro collezione è in mostra e affiancata da masterclass in cui racconteranno le tappe della sua creazione.

 

GUARDAROBA RSI

Il suo vasto guardaroba della RSI è uno scrigno del tesoro. Visitandolo affiorano memorie di trasmissioni passate. Nelle lunghe file di armadi abbiamo trovato il maglione a righe de "Il Gatto Arturo", l’elegante vestitino della valletta Maltadi "La Palmita", gli abiti da contadino de "Il voltamarsina", quelli delle commedie dialettali. Alcuni abiti sono esposti e gli altri sono appesi nella sartoria allestita per l’occasione, insieme a molti accessori: cappelli, gioielli, scarpe, ecc.

 

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