Luca Zingaretti (Don Puglisi), Alessia Goria, Corrado Fortuna, Giovanna Bozzolo, Francesco Foti

ALLA LUCE DEL SOLE

Il 15 settembre 1993 don Pino Puglisi viene assassinato dalla mafia. E' un sacerdote palermitano tornato a vivere in città nella parrocchia del quartiere più a rischio, Brancaccio. Per l'organizzazione criminale è un temibile avversario perché fa ciò che nessuno ha fatto sino allora: toglie i bambini e i ragazzi dalle strade offrendo loro un ambiente in cui condividere giochi e passioni adeguate all'età. Non vuole fare proseliti don Puglisi, vuole far crescere degli uomini liberi dalla paura, degli uomini che possano agire e parlare “alla luce del sole”.

 

il regista

 

Nato nel 1943, Roberto Faenza esordisce direttamente nella regia - dopo essersi diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia ed aver fatto una breve esperienza come documentarista - con Escalation (1968), aspro apologo contro la società capitalista.
Se le medesime preoccupazioni paiono riscontrabili nel successivo H2S (1969), bizzarra favola fantascientifica impregnata d'utopismo antitecnologico, il prosieguo della sua carriera segue direzioni differenti: la satira politica (Forza Italia!, Si salvi chi vuole), il film di genere (Copkiller), opere di derivazione letteraria (Mio caro dr. Grassler, Jona che visse nella balena, Sostiene Pereira, Marianna Ucrìa, L'amante perduto). Prendimi l'anima (2003), Alla luce del sole (2005) e I giorni dell'abbandono (2005) sono i suoi film più recenti.

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